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4.1 Audit delle strategie digitali

 

Le strategie digitali

Le strategie di analisi e strategia di impresa consentono di fissare un obiettivo da raggiungere entro un arco temporale prestabilito, pianificando nel contempo una serie di scelte di tipo commerciale, operativo e finanziario. Una strategia d’impresa può essere tranquillamente ideata ed implementata da realtà di ogni tipo e dimensione, dalle grandi multinazionali fino alle PMI. L’audit delle strategie digitali consente di misurarne l’efficacia e di correggere il tiro.

All’interno di un’impresa ogni progetto assegnato, piccolo o grande che sia, parte da un’approfondita analisi dei suoi elementi costitutivi, dall’analisi del contesto in cui verrà sviluppato e dall’individuazione di una corretta linea strategica propedeutica al successivo processo esecutivo e di costruzione.

Questa fase, sulla base della complessità dell’incarico, l’audit delle strategie digitali può richiedere tempi più o meno lunghi e la compartecipazione di diverse figure professionali. Il risultato consisterà nell’offrire una visione chiara e realistica del percorso che si dovrà intraprendere, delle possibili prospettive e degli ipotetici scenari.

Alcuni esempi

  • Assessment
  • Individuazione di un posizionamento ottimale di mercato
  • SWOT Analysis
  • Definizione di una strategia di medio-lungo termine
  • Elaborazione del piano di azione
  • Audit delle strategie digitali

Audit delle strategie digitali 01

L’audit delle strategie digitali

Obiettivi, strategie, perfomance… per ogni azienda sono elementi fondamentali su cui basare il proprio business. Quindi è estremamente importante definirli e monitorarli in modo chiaro e preciso attraverso i dati. Lo stumento clou è un audit delle strategie digitali.

Sono diversi i modi in cui possiamo procedere nell’audit di marketing digitale, a seconda dell’obiettivo che vogliamo raggiungere. All’inizio dell’attività di digital marketing (ma anche poi, periodicamente) è opportuno fare un’analisi più approfondita che vada “oltre” i dati del sito, dell’e-commerce o delle keywords di ricerca. Serve quindi un audit, ovvero un processo che permetta di misurare l’azienda nei confronti del proprio mercato di riferimento, e quindi comprendere quali siano i punti di forza, quelli di debolezza, quali opportunità offra il mercato o, viceversa, quali siano le minacce. Allo stesso tempo è estremamente utile cercare di capire come si collochino i principali competitors sul mercato, in che modo siano strutturati i loro siti e le loro strategie, come arrivino gli utenti nei confronti di quei brand, e così via.

L’audit delle strategie digitali in fase iniziale può quindi affrontare la cosiddetta analisi (o matrice) SWOT”, acronimo determinato dalle parole inglesi che sono contenute nella matrice, ovvero punti di forza (Strengths), debolezze (Weaknesses), opportunità (Opportunities) e minacce (Threats) di un’impresa o di un progetto che si sta analizzando. Basandosi su elementi sia interni all’azienda (punti di forza o di debolezza) che esterni (opportunità e minacce), ripartiti a loro volta in elementi utili (punti di forza e opportunità) e dannosi (punti di debolezza e minacce). L’analisi approfondita di ogni cella della matrice determina le azioni da intraprendere e le KPI da monitorare affinché si possano sfruttare i fattori positivi o contenere quelli negativi per raggiungere gli obiettivi desiderati.

L’importanza dell’analisi dei competitors

Una volta determinati questi parametri, l’audit delle strategie aziendali o comunque un’attività di audit svolta attraverso sistemi di controllo può analizzare alcuni competitors (metodo di cui parleremo in modo più approfondito in un altro articolo prossimamente). I dati che si possono ottenere sono molteplici.

In questo modo, per una strategia digitale, un competitor può essere analizzato nel corso del tempo a livello di traffico, di pubblico (demografia), sorgente (traffico organico, a pagamento, social, ecc.), ma anche attraverso le parole chiave più digitate e con più volumi nei motori di ricerca, ottenendo quindi un quadro piuttosto dettagliato dei dati.

Attraverso questa analisi un’azienda può scoprire informazioni preziose, che magari modificano l’idea iniziale che si ha nei confronti del competitor. Per esempio, tramite l’analisi delle keywords (di cui, anche in questo caso parleremo più in dettaglio in un altro articolo) è possibile misurare la forza di un competitor. Quante e quali parole chiave esso posiziona nei motori di ricerca? Quanto traffico ottiene? Quante keywords posiziona in prima pagina? Quante keywords sono collegate (o meno) al brand? Le domande sono tante e l’audit permette di dare molte risposte e di effettuare un confronto su dati omogenei tra due (o più) brand concorrenti.

 

Audit delle strategie digitali 02

 

Alcuni audit chiave da considerare

Tralasciando di addentrarsi nei tecnicismi, per un’azienda che sta iniziando a posizionarsi sul mercato (pensiamo ad esempio ad un nuovo brand che vuole cominciare l’attività nel mondo digitale) l’analisi sui volumi di traffico e sui trend delle parole chiave di settore risponde ad alcuni specifici quesiti: cosa cerchino gli utenti, quanto lo stiano cercando, che tipo di mercato stia crescendo, chi sia il “vincitore”. Comprendere quale sia l’andamento di queste KPI permette al brand di identificare e delineare una propria strategia comunicativa attraverso i canali di ricerca. E con tali analisi si riescono a determinare le “personas” a cui si rivolge il brand, che generalmente hanno dei criteri ben definiti di età/genere/status e condizione sociale. Un’azienda infatti deve conoscere il suo pubblico ed i suoi acquirenti e generalmente la tipologia di prodotti venduti determina a chi ci si sta rivolgendo in modo principale (per esempio il target può essere riferito a ragazzi/ragazze ventenni, oppure a professionisti altospendenti con famiglia, o ancora a donne da 50 anni in su, e così via).

L’insieme di tutte queste informazioni derivanti dall’audit delle strategie digitali permette all’azienda di essere più consapevole. Le strategie da adottare e gli obiettivi da conseguire, in questo modo, risultano più facili, perché si conosce ciò che sta intorno. Non si ha più una visione “chiusa” ma si è passati ad una che prende in considerazione l’azienda, il settore, i concorrenti, il mercato, il pubblico. L’audit delle strategie digitali ha fornito gli elementi necessari per cercare di crescere con il proprio business.

L’audit web (il digital marketing audit)

Infine, un audit delle strategie digitali può anche riguardare lo stato di salute del proprio sito e in questo caso parliamo di Audit SEO (Search Engine Optimization). Ottimizzare il proprio sito nei motori di ricerca è un passo fondamentale per essere trovati dagli utenti e per rispondere alle domande viste nei paragrafi precedenti. L’audit SEO permette di monitorare quali siano i punti di forza del sito, i contenuti più interessanti, i link che conducono al proprio dominio, ma anche quali siano le problematiche tecniche e gli errori da correggere (es. contenuti duplicati, lentezza di caricamento, pagine danneggiate, ecc.) per non incappare in “penalizzazioni” da parte di Google al momento della ricerca.

Naturalmente anche all’interno in uno specifico audit SEO si possono analizzare i dati su competitors e parole chiave, come visto in precedenza, essendo tutte tematiche correlate all’ambito dei motori di ricerca, ma come detto prima queste parti verranno approfondite in altri articoli nelle prossime settimane.

 

Audit delle strategie digitali 03

 

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